Italia

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L’UIGSE-FSE, Unione Internazionale delle Guide e Scouts d'Europa - Federazione dello Scautismo Europeo è una organizzazione scout europea che coordina le equivalenti associazioni nazionali che si riconoscono nella Carta dello Scoutismo Europeo.

L'Associazione italiana guide e scouts d'Europa cattolici della Federazione dello scoutismo europeo, spesso indicata anche come Scouts d'Europa o FSE, è la seconda associazione scout italiana per numero di iscritti. A livello internazionale è membro del''Unione Internazionale delle Guide e Scouts d'Europa.

Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici:    http://www.fse.it/

UIGSE:    http://uigse-fse.org/

 

 

 

L'Associazione italiana guide e scouts d'Europa cattolici si è costituita a Roma il 14 aprile 1976 da un gruppo di capi che avevano fatto parte dell'Associazione Scouts Cattolici Italiani (ASCI) e dell'Associazione Guide Italiane (AGI). Alcuni di essi erano fuoriusciti dall'ASCI e/o dall'AGESCI per dissidi metodologici, ma la maggior parte dei fondatori non aveva voluto aderire a quest'ultima.

Dichiara di voler perseguire l'educazione dei ragazzi e delle ragazze secondo la metodologia tradizionale dello scoutismo e del guidismo ideati da Robert Baden-Powell, applicandone fedelmente il metodo così come descritto nei testi del fondatore ed interpretato nella tradizione dello scoutismo cattolico italiano dalla quale l'associazione riprende la struttura organizzativa e metodologica.

È una delle associazioni scout di ispirazione cattolica che si propone una educazione in linea con il magistero della Chiesa cattolica, dalla quale è riconosciuta.

L'associazione è apartitica ed indipendente da ogni schieramento politico, essa promuove un impegno politico quale "buon cittadino".
I soci non possono intervenire in uniforme, né in quanto membri dell'Associazione, a riunioni o manifestazioni di carattere politico, partitico o sindacale e in nessun caso possono coinvolgere l'Associazione stessa a fini che non sono quelli suoi propri fissati dalla statuto; non possono inoltre essere dirigenti o attivisti di partiti o movimenti politici.

È riconosciuta dallo Stato italiano con DPR n.240 del 18-3-1985 pubblicato sulla G.U. del 7-6-85 e dalla Conferenza Episcopale Italiana con Decreto n. 959/98 del 15/10/1998, non è, tuttavia, parte dell'Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici (AMGE) e dell'Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (OMMS) in quanto queste riconoscono una sola associazione o federazione per paese (nel caso dell'Italia, la Federazione Italiana dello Scautismo).

L'associazione aderisce all'Unione internazionale delle guide e scouts d'Europa (UIGSE-FSE). Mantiene rapporti con l'AGESCI, attraverso una commissione bilaterale.

 

 

 

L'intereducazione

Propriamente intereducazione significa "educazione all'altro", non necessariamente in riferimento a persona di altro sesso. L'altro può essere, quindi, qualsiasi persona incontrata: un compagno di scuola, un amico e, nell'ambito scout, uno squadrigliere o un Capo.

In tal senso, lo Scoutismo fa già costantemente intereducazione, in quanto educa i ragazzi e le ragazze a crescere e maturare prevalentemente nel rapporto con gli altri. In questo tipo di educazione, però, gioca un ruolo particolare il rapporto uomo-donna, l'incontro dell'altro quando è diverso per sesso e, quindi, sensibilità, carattere e modo di essere. Ecco, quindi che il termine "intereducazione" acquista spesso un senso più ristretto: non più solo "educazione all'altro", ma "educazione all'altro sesso".

Il concetto di intereducazione, anche se inteso con questo significato, non può comunque essere confuso con il termine coeducazione: non è una educazione fatta insieme, ma un educare all'altro, partendo dalle specificità proprie di ciascun individuo, inteso pienamente nella sua femminilità o mascolinità. Questo concetto è il presupposto che consente di sfociare successivamente nel momento dell'incontro e della collaborazione tra i due sessi; centrale è il ruolo dello scambio, a tutti i livelli e in tutti i campi, delle rispettive ricchezze proprie dei ragazzi e delle ragazze, per la mutua integrazione psicologica, culturale e spirituale.

Questo per tenere "debito conto, in tutto il ciclo educativo, della differenza di sesso e del fine particolare che all'uno e all'altro sesso la divina Provvidenza ha stabilito nella famiglia e nella società" (Decreto Conciliare sull'educazione cristiana § 8).

Al proposito Giovanni Paolo II ricorda:

« La Chiesa, col dovuto rispetto per la diversa vocazione dell'uomo e della donna, deve promuovere nella misura del possibile nella sua stessa vita la loro uguaglianza di diritti e di dignità: e questo per il bene di tutti, della famiglia, della società e della Chiesa.
È evidente però che tutto questo significa per la donna non la rinuncia alla sua femminilità né l'imitazione del carattere maschile, ma la pienezza della vera umanità femminile quale deve esprimersi nel suo agire, sia in famiglia sia al di fuori di essa, senza peraltro dimenticare in questo campo la varietà dei costumi e delle culture.
»
(Giovanni Paolo II, Familiaris consortio)


Nella FSE questo principio si realizza in unità distinte per età e per sesso. La FSE crede in uno Scoutismo al maschile e al femminile che tenga conto delle rispettive caratteristiche di virilità e di femminilità, in modo da aiutare la formazione di uomini e donne di carattere, capaci di giocare il loro ruolo nella famiglia, nella Chiesa e nella società civile. Per questo ritiene che un'unica Associazione a due sezioni risponda più profondamente alle esigenze attuali, senza togliere nulla al positivo che appartiene alla tradizione ASCI e AGI.